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IL VALORE DELLA SFIDA CON MESTRE

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Sabato prossimo 16 aprile alle ore 18.00 come sempre in Palazzetto di via Sottocolle Verzan, i nostri ragazzi di Fluidsystem80 Tarcento Basket ritornano in casa , dopo la sofferta trasferta di Caorle, di fronte al proprio pubblico per ospitare ed incontrare la serenissima borgatara di Mestre. All’andata fu vittoria, non facile ma meritata e chiara , ma il ricordo non va tanto alla partita quanto a l post partita.
A quei brutti episodi con la parte più ultras del loro focoso pubblico. La cosa finì molto male, urla, insulti, scuse tardive e incerte, la dirigenza locale a dir poco impacciata ed incapace comunque di gestire una situazione imbarazzante , scabrosa e poco edificante. Morale: riuscimmo ad uscire solo perché scortati fino all’ingresso della autostrada da tre pattuglie della polizia. Io nel tentativo , evidentemente fallito, di mettere pace tra i più esagitati sono finito a terra a causa di una testata di un incontenibile esagitato. Rientrato a casa dolorante , mi sono consultato con il medico e l’avvocato e , per quanto molto a malincuore e contro voglia , perché me ne andai da Mestre accettando dei bofonchiamenti che avrebbero voluto essere delle scuse e dissi che per parte mia avrei voltato pagina.
Cioè avrei cercato di archiviare l’incidente e di pensare alla orrenda pagina di una occasione di sport mancata. Eh si… perché i giocatori del Mestre non centravano nulla e non centrano nulla con questi episodi che si ripetono praticamente ad ogni incontro in casa od in trasferta che sia. Ed in modi pure molto peggiori di quelli capitati a noi.
Infatti , uscendo dolorante e zoppicando dagli spogliatoi , come mia abitudine , sono andato a salutare pure la squadra di casa. Li ho ricevuto scuse chiare , comprensibili, sincere, in un clima di doloroso imbarazzo. Ho detto ai ragazzi mestrini che li avremmo accolti in casa nostra al ritorno cn il sorriso e sereni e che li avremmo ospitati con immenso piacere come consuetudine al terzo tempo dopo la partita , purchè “ il loro comportamento fosse sportivo, civile improntato al miglior fair play” . Il loro capitano, capendo bene la situazione, mi ha risposto che loro “ lo sono sempre e che non hanno nulla da spartire con gli ultras, mine vaganti , infiltrate da quanto risulta alle forze dell’ordine e alle autorità FIP.
Cambia poco, la sostanza rimane quella e non è bella
C’è un solo modo per rispondere: malvolentieri ma per elementari ragioni di sicurezza e su invito chiaro delle forze dell’ordine , dobbiamo rinunciare al terzo tempo. Dobbiamo puntare tutte le energie a far trionfare lo sport.
Questo è pure il modo migliore per dare una mano ai ragazzi che , come sempre scenderanno in campo dando il massimo, faranno la loro parte in tutti i modi, con la passione, la determinazione , il cuore , il talento e la tecnica , dei quali hanno dato tante prove quest’anno. Ma ci sta, è fisiologico che nella coda di un campionato esaltante e dopo, la stupenda ma pure stressante esperienza di Coppa Italia, la stanchezza si faccia sentire nelle gambe, nei polmoni, nella lucidità mentale.
E allora , anche per loro , diamo tutti assieme una grande prova di mobilitazione a favore dello sport e della sua stupenda specialità che è il basket.
Alessandro Tesini