Prima squadra, Tarcento Basket

Monopoli o gioco dell’oca?

cussignacco tarcento6

Una brutta botta

Monopoli o gioco dell’oca?

Inizia male il girone di ritorno

Sorpresi? Neanche tanto. Speravamo che clima e gioco fossero quelli del 23 dicembre, quando contro Majanese abbiamo chiuso il girone di andata, vincendo e piazzandoci a metà classifica. Non è andata così. Lo abbiamo sospettato negli ultimi due allenamenti, perché – pur non avendo mai sospeso le attività nelle festività di fine ed inizio anno- se il martedì o il giovedì a turno manca uno o l’altro- chi per motivi di lavoro più o meno cercati e giustificati, chi per il disturbino fisico suo o di un parente, disturbino a volte ridimensionato, altre enfatizzato-  se non si riesce a fare due quintetti, l’allenamento si fa frustrante e la sperimentazione dei giochi impossibile. Ad essere sinceri quel clima, quei volti tesi e lunghi ci avevano messo in guardia. Per cui venerdì 21 siamo andati a Cussignacco, per la seconda gara di ritorno del campionato sapendo e consapevoli che saremmo andati in casa di una squadra di vertice da prendere con le molle- e così è stato dal primo all’ultimo minuto di gioco, ma anche con un nostro roster messo insieme giovedì sera a fatica, chiamando a raccolta atleti che non ci avevano convinto negli ultimi due allenamenti, palesemente distratti e deconcentrati piuttosto mollicci, un po’ appesantiti dalle feste e dalle tavolate in famiglia e con gli amici. Così la gara di Cussignacco – dopo le speranze aperte la vigilia di Natale, ci ha riportati con i piedi per terra e ci ha reso palese quanto in realtà valiamo e fino a dove possiamo arrivare. Un film già visto, un gioco già praticato. Gli stessi del girone di andata. Da allora sono trascorsi 4 mesi e sembrava avessimo cambiato registro. Non fa differenza se è il monopoli, dove quando vinci al casinò o vendi un palazzo, poi sei rinviato alla base di partenza o il gioco dell’oca, dove, gira che ti rigira sei sempre a capo. Fatto sta che:

A. Già a metà della prima frazione di gioco eravamo sotto di una decina di punti, e ancora una volta si è visto che, quando la gara inizia male, invece di serrare i ranghi, stringere i denti, combattere usando la testa, si scatenano in tutti nessuno escluso le pulsioni peggiori, quelle della serie “ora metto io le cose a posto e gli faccio vedere a questi qui, borgatari di Udine sud, con chi hanno a che fare”;

B. Ne è venuto fuori il più stomachevole cocktail di pressapochismo, presunzione, nervosismo dilettantesco, sfiducia verso i propri compagni di squadra, percentuali di tiro da far rabbrividire chiunque, ma in particolare ad essere chiaro anche ai ciechi sono state la scarsa preparazione fisica, atletica e in particolare la concentrazione, la carenza di lucidità, di saldezza di nervi;

C. Parziale attenuante, la brillante performance degli avversari, maggiore che nel girone di andata, quando li abbiamo ospitati in palazzetto, nonostante qualche illustre assenza nelle loro fila, in parte compensata dall’ingresso di capitan Martinelli solo dopo il riposo lungo, quando abbiamo iniziato e ragionare un po’ e a fare vedere qualcosa di degno di essere visto e a riequilibrare il punteggio, risparmiandoci la umiliazione del centello. D’altronde se Bovo era così in forma da infilare qualcosa come 6 o 7 bombe, non solo se non contrastato ma pure superando il contrasto dei nostri le poche volte che c’è stato, scavalcandoli ed umiliandoli, vuol dire che Cussignacco ha vinto con merito e chapeaux.

D. Per parte nostra siamo sempre stati sotto e nemmeno sempre rincorso. Nel primo tempo abbiamo chiuso la prima frazione 27 a 10, la seconda 32 a 15. Con l’ingresso di Martinelli e l’ordine finalmente portato e i rimbalzi presi e non solo pattaffati al biondo Dio, o alla valà che ti va ben, la terza frazione si è posizionata su di un più sopportabile 19 a 14, mentre la quarta, la sola in cui abbiamo fatto più degli avversari si è chiusa a 16 a 22 a nostro favore;

E. Si pongono interrogativi non eludibili al giro di boa della stagione e dei campionati. Le risposte non possono essere quelle scritte nel punto dello scorso editoriale, alla verifica dei fatti troppo generoso e ambizioso. Che in questa stagione strana in questo tempo strano la priorità vada alla ripresa del gioco, del movimento in sicurezza e alla salute, al benessere non è in discussione. Se però ci si iscrive ad un campionato anzi due, la attenzione, non nevrotica e realistica ai risultati e una volta ogni tanto alla classifica, va prestata. Allora bisogna onestamente interrogarsi su quale sia la nostra collocazione realmente meritata in campo e di fronte agli avversari, quelli veri e concreti, non quelli sognati;

F. Tocca dire che Cussignacco è una squadra di vertice classifica, li è e merita di essere;

G. Quella di venerdì era la seconda gara del girone di ritorno; dobbiamo ancora di quel girone recuperare CUS e Feletto, rinviate su loro richiesta per la pandemia; la prima è di vertice classifica, la seconda sta dietro a noi, ci aspettano nell’ordine tra fine gennaio ed inizio febbraio Laipacco e Tricesimo, ambedue sopra di noi;

H. Noi – finchè ci alleneremo a singhiozzo, a seconda dei pretesti favorevoli o no, finchè in campo saremo più attenti a cercare capri espiatori sui quali scaricare responsabilità, paturnie e frustrazioni, non importa se approvate dai congiunti in tribuna che farebbero bene a limitarsi a fare il pubblico e non il dirigente o lo staff di rincalzo non richiesto e ancora meno gradito, piuttosto che a fare il nostro lavoro e se non perdessimo mai di vista il fatto che il basket è lo sport di squadra per eccellenza, sport intelligente fatto per persone intelligenti e non che si ritengono tali per loro concessione ma perché neuroni e materia grigia ci sono veramente, quella che mamma e papà sono stati in grado di darti e tu hai saputo coltivare, mantenere e non sprecare, siamo e resteremo una squadra di metà classifica, che merita stare lì e non può recriminare alcunchè perché di più non merita;

I. Ci aspettano tre gare molto importanti. Già dall’allenamento di martedì 25 con le presenze e la intensità capiremo se la lezione di umiltà e realismo ricevuta a Cussignacco sarà in grado di destare coscienze e torpore.

Risultato: Cussignacco – IdealService Città Fiera Tarcento basket: 94-61 (27-10, 32-15, 19-14, 16-22)

Le foto di Irene Scalzo