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Non sempre cambiare serve a vincere, ma spesso se non si cambia non si vince. (sir Winston Churchill)

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FOTO MENIS

Il 2016 non avrebbe potuto chiudersi meglio.

Urge cambio di passo, il parere del Pres, sesta puntata

Oggi per il titolo prendo a prestito – non ricordo se ancora statista o già premio Nobel – una delle numerose frasi celebri da Winston Churchill. Erano celebri perché simpatiche, cariche di intelligente ironia, e in poche parole dicevano molto. In futuro ne attingerò ancora a mio vantaggio e di chi mi legge. Qui il riferimento è allultima tappa della maratona di basket di ieri – iniziata alle ore 16.30 con i giochi del minibasket, squadre giovanili e genitori disponibili, volenterosi e coinvolti, e terminata con il terzo tempo a base di cinghiale allo spiedo alle 23 dopo la partita di recupero della serie D versus la coriacea Cussignacco. Questa era carica di ex Tarcento basket – Stefano Tomat, Luca Ianizzaro, Luca Maroello, Tobia Oggian -.

Finora la debosciata prima (sic!!!) squadra è quella che ci ha fatto soffrire di più, condividendo la non brillante sorte con la non meno debosciata under 13. E non tanto solo per il rosario di sconfitte inanellate con poco encomiabili insistenza e tenacia, ma per il gioco orrendo a cui ci hanno costretti.

E allora – come dice Churchill – non è detto che cambiando per forza va meglio ma sicuramente non va meglio se non si cambia, visto che prima si è fatto schifo o quasi.

Ieri sera i ragazzi della prima squadra hanno cambiato, tutti, e i risultati si sono visti. È stata un’altra squadra. L’insensatofinora – individualismo ha ceduto al gioco di squadra, tutti hanno fatto di meglio più del solito, hanno sbagliato di meno, sudato di più, ascoltato di più il coach facendolo arrabbiare di meno e facendoci divertire di più.

Miglior uscita di scena non sarebbe stata possibile nel 2016, dopo i ripetuti e brillanti successi di under 15 e under 16 élite. Ma dopo anche la pena degli under 13, il divertimento e la crescita del minibasket. Rorai in under 15 e ieri il Cussignacco in serie D non ci hanno regalato nulla, non ci hanno aiutato a vincere. Diciamo solo – per onestà – che entrambi non erano in forma migliore, per defezioni, assenze, acciacchi, malanni di stagione. Ma nei lunghi campionati a turno capita a tutti, anche a noi, e a fine campionato i conti si pareggiano.

Ieri la festa degli auguri di Natale si è confermata appuntamento gradito, di successo, coinvolgente, per i più piccoli ma anche per i più grandi. Le foto che accompagnano i testi parlano chiaramente.

I primi sono arrivati alle 16. Fino alle 18, bambini del minibasket e ragazzi delle giovanili, diversi genitori, alcuni cestisti in servizio o a riposo – per tutti penso a Simone Bierti -, ma anche altri meno blasonati sono stati in campo a giocare a piccoli gruppi e a tirare a canestro.

Dalle 18 alle 18.30: per i gruppi consegne e ritiro dei regali di Natale. Per tutti: panettoncino, agende e diari, borse, calzettoni e poi sciarpe, cuffie, portamonete, carte da gioco, cappellini, portachiavi, asciugamani…

Quindi primo ricco buffet.

Alle 20.30 partita serie D, di cui si è già detto all’inizio e nel titolo, e di cui riferiscono a parte i servizi degli ottimi Simone Firmani e Gabriele Menis.

A seguire alle 23 inoltrate terzo tempo con porchetta di cinghiale offerta e cotta appositamente per noi dal Circolo cacciatori di Stella.

GRAZIE E CARI AUGURI A TUTTI. AD MAIORA (AT)

LA GALLERY (FOTO MENIS)