Prima squadra, Società, Tarcento Basket, UISP

STAGIONE AL GIRO DI BOA

cena gennaio tesini1

Terminati i gironi di andata dei campionati e prossimi ai ritorni

STAGIONE AL GIRO DI BOA

Ancora alle prese con il covid che compromette ogni programmazione ma mai fermi

Una stagione strana e campionati strani: non sarebbe una competizione bella ed utile quella che volesse assegnare il premio a colui che ci è andato più vicino: “ormai ci siamo, la pandemia nelle sue versioni più conosciute ed in quelle più inedite ci costringe a fare i conti con il suo diffondersi.” Non è questa la notizia. La notizia è che Tarcento Basket non si è mai fermato. Nemmeno nelle feste di fine e inizio anno. Gare ed allenamenti si sono svolti, salvo le interruzioni e i rinvii decisi dalla federazione. Per il resto, un film già visto e di cui volentieri avremmo fatto a meno. E’ più responsabile e serio chi mantiene le attività aperte e o chi le sospende? Si può navigare a vista così? Non sarebbe meglio mandare tutto e tutti a quel paese e prendersi un periodo sabbatico in attesa del sereno? Se chi ci dovrebbe rappresentare e tutelare non lo fa, perché non ci arrangiamo da soli? Questi gli argomenti che – come lo scorso anno- ci hanno tormentati. L’ultimo per la verità è nuovo. A tutti abbiamo risposto che Tarcento Basket, non essendo una banderuola, dà le stesse risposte dello scorso anno. E non essendo una espressione anarchica e indisciplinata, se e quando non condivide una posizione della federazione alla quale è affiliato e tesserato– lo fa nel suo dibattito interno, ma non dando vita a pseudo e velleitari canali paralleli di associazione e rappresentanza. A maggior ragione in questa stagione sportiva 2021/2022, in cui:

A. Tutti, se ne sono capaci e ne hanno diritto, beneficiano – nel bene e nel male- della maggiore conoscenza ed esperienza negli strumenti di contrasto del contagio e di difesa dalle sue conseguenze;

B. E’ stato confermato e prorogato il ristoro e contributo significativo per le spese di igienizzazione e sanitarie previste dai protocolli e dai decreti governativi;

C. Tarcento Basket si è classificata prima, a punteggio massimo, nel bando di gara Cultura e Sport: la ripartenza grazie al progetto “ALLENA- MENTI 2.0”; che ci vede impegnati al massimo nelle attività al momento di diario alimentare, test benessere, ricerca storica e musicale. Purtroppo gli eventi di massa e aperti al pubblico, tornei, feste di piazza, hanno subito la sospensione e il rinvio decisa dal governo a fine dicembre;

D. Di conseguenza il primo evento programmato – proprio a Tarcento- è stato rinviato in concomitanza delle feste del Patrono a fine giugno. L’appuntamento dei grandi eventi, sportivi e di divertimento, formativi e culturali, ci vedrà: a metà maggio a Cividale, inizio giugno ad Attimis, fine giugno a Tarcento, luglio a Tricesimo, ottobre a Gemona.

E. Sempre in campo in sicurezza e con precauzione e prudenza: il box pubblicato qui a parte conferma che Tarcento Basket in aggiunta a quanto previsto dai protocolli, somministra con regolarità i tamponi al roster e allo staff; in aggiunta vengono fornite le mascherine FP2 e all’ingresso è stato installato un TOTEM  che misura automaticamente a chiunque entri in palazzetto: temperatura e green pass.

Prima divisione:

1. Rinviate le gare – su loro richiesta- con CUS e Feletto 2.0, rinviate a data da destinarsi, riprenderà venerdì 21 gennaio con gara esterna a Cussignacco. Si confida che la ripresa sarà definitiva per non sforare troppo i tempi. Nel frattempo, con la formalizzazione del tesseramento di Mattia Cenere e Simone Codolo, e quello di coach Tommaso Mazzilis, il roster e lo staff hanno assunto assetto definitivo e stabile. Nessuna defezione e nessun nuovo ingresso;

2. Dopo un inizio di campionato difficile e stentato per la formazione ritardata del roster e la scarsa amalgama dei giocatori, i risultati sono migliorati con buone prestazioni in trasferta a Rivignano e in casa vs Majanese. Oggi occupiamo una più che discreta posizione di metà classifica che dovremmo e potremmo da qui in avanti consolidare e migliorare.

UISP:   

A. Il campionato è stato sospeso fino al 30 gennaio. Riprenderà ad inizio febbraio, rinviate le gare esterne a Buttrio e a Udine. Un paio di sgradevoli e spiacevoli, più per il modo che per la sostanza, defezioni: Andrea Favit e Francesco Forza. Diciamo che in buona sostanza si tratta di demotivazione da effetto covid, complicata da esito non brillante negli studi.

B. Il mix e la rotazione delle convocazioni si conferma scelta vincente per ottimizzare l’impiego di tutti gli atleti.

Clima e coesione interni: in veloce e positivo miglioramento, sia in allenamento che in gara: gli atleti si cercano, si parlano, si aiutano, certi sgradevoli episodi da primedonne ripudiate o incomprese che fossero sembrano alle spalle, ma al riguardo la vigilanza da parte dello staff e dei leader del gruppo che spontaneamente emergono e si ritagliano spazio sono il migliore antidoto. La conferma di ciò si è avuta nel rinnovo di una tradizione: il Pres ha sempre festeggiato il suo compleanno anche e soprattutto con le squadre della società, in eventi più o meno numerosi a seconda delle squadre in campo. Quest’anno, la novità è stata la estensione del festeggiamento a tutti coloro che hanno celebrato il loro genetliaco attorno a quello del Pres: a partire da coach Tommaso Mazziliz, e poi Marco del Mistro, Simone Codolo. La photogallery che qui sotto pubblichiamo per intero curata da Irene Scalzo, documenta più di ogni cronaca la piacevole serata:

A. La brillante ed efficace presentazione di Elia Ronchi, non in veste di atleta né di meccanico, ma di vignaiolo e sommelier di uno dei vini di eccellenza della azienda agricola di famiglia dove pure lui quando può collabora: il Pignolo in purezza.

B. Gli interventi di Marko Avramovic anche in veste di vicecapitano e componente della startup preparazione atletica a guida di Tommaso Mazzilis, compresa e finanziata dal progetto ALLENA- MENTI. Marko ha fatto il punto sugli studi a scienze motorie di Gemona dove frequenta il primo anno, sul campionato e sulla resa della squadra, ha assunto impegno a proporre un nuovo urlo della squadra meno banale dell’attuale.

C. La forza dirompente e irresistibile e la verve di Mattia Scilipoti nel tenere banco e viva la discussione, anche provocando a volte in modo innocuo, a volte con battute che lasciano il segno, ma sempre in modo sensato ed intelligente, i compagni, non solo per dare vita ad una risata collettiva di buon umore ma pure per lanciare messaggi a chi vuole ed è capace di sentire. Questo stile fuori dal campo di Mattia è molto coerente con il suo gioco in campo, dove si sta conquistando lo spazio di un motore spesso indispensabile per dare spinta e motivazione al gioco in entrambe le metà del campo;

D. Per il resto, le foto recitano molto bene il clima di serenità ma pure di consapevolezza della serata;

E. Del pignolo in purezza di Elia si è già detto, il resto dei piatti e delle etichette è secondario ma non lo è, che a dare una mano al Pres, a Daniela, a Monica, a Lorenzo, in cucina e in taverna fosse pure Alexiei Cojaniz già brillante giocatore a Tarcento, nelle giovanili ed approdato in CSILVER con coach Andriola come junior.

Le foto di Irene Scalzo

Ciao Cornelio: RIP. Venerdì mattina, il giorno della festa in taverna, un comune amico, già sindaco di Moruzzo, dove egli viveva mi ha dato la notizia della scomparsa di Cornelio D’agosto, brillante imprenditore, intraprendente, fantasioso coraggioso, simpatico e soprattutto sempre sul pezzo, aveva iniziato la carriera e le fortune da ragazzo costruendo carri e macchine per la agricoltura e aveva terminato con il costruire la copertura ad alveare del padiglione Italia della EXPO DI MILANO, perché nel frattempo- smesse le macchine agricole imparate a costruire da garzone nella enorme fiera della agricoltura a Marsiglia, e fondata la OFFMA di Moruzzo e poi Martignacco, aveva avuto la intuizione di acquistare un tornio a controllo numerico che solo OFFMA  possiede nel giro di molti km capace di tagliare a laser lamiere spesse diversi cm e avvolgerle a tubo, l’alveare dell’EXPO appunto, con enorme risparmio di tempo e costi di produzione. Venerdì sera a cena non ne ho fatto cenno, ma qui lo voglio e devo fare. Con Cornelio ci siamo conosciuti tardi nel 2015/16, quando mi venne a cercare accompagnato da altro comune amico non in qualità di Presidente di società di basket, ma di già presidente in Regione, a Roma e a Bruxelles, diciamo per aiutarlo ad indirizzare negli uffici giusti alcune pratiche che pendevano da tempo e che lui era convinto subissero il contrasto di troppi. Allora Tarcento Basket godeva già di un nutrito numero di  sostenitori e sponsor e vinceva tutto ciò che c’era da vincere. Ma siccome non si sa mai, e il vento può sempre cambiare aria, Cornelio che la sapeva molto lunga, mi fece capire – in modo molto corretto e rispettoso- che ad ogni porta aperta avrebbe manifestato molto interesse per il Tarcento Basket. Ben sapendo ma senza offendermi che ogni suo aiuto avrebbe ridotto le mie spese personali. Alla mia età, se fatto bene, con scrupolo e cautela, il lavoro del lobbysta è un ottimo passatempo e mette a frutto le relazioni costruite con pazienza in tanti anni di lavoro ed esperienza ovunque in zona e nel mondo. Si nel mondo, perché gli orizzonti di Cornelio non conoscevano confini. Ed è questo che più mi incuriosiva ed interessava e colpiva in lui oltre al vantaggio di fare qualcosa di utile e fruttuoso per la società di basket. In un viaggio in Africa, aveva realizzato che i paesi del Corno D’oro, ancorchè molto a rischio, avevano l’enorme problema di  fornirsi delle merci, di qualsiasi genere, alimentare e materie prime per le poche imprese, anche per le aree molto a rischio. Ci pensò su qualche ora e se ne tornò a casa con l’idea di acquistare un lungo tratto di costa, tanto il terreno costava poco e costruirci un porto per l’attracco delle navi mercantili. Ecco questo era il Cornelio che ha allietato tante mie serate: un vulcano di idee e coraggio, mai indomito, che ha molto aiutato Tarcento Basket e ha molto ispirato il mio lavoro. Ha dato talmente tanto che il cuore si era affaticato, finchè venerdì mattina all’alba ha ceduto. Vorrei potergli augurare di riposare in pace, la pace dei giusti e dei generosi, ma so che finchè in giro ci sarà tanta mediocrità e poco coraggio, Cornelio non troverà la pace che merita finalmente. Ti ricorderemo nel nostro lavoro, at