Società, Tarcento Basket

IRMA LA DOLCE

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Il punto del pres. Sull’ inizio del campionato

Sarò il solo ad averci fatto caso, ma lo dico comunque : negli USA, più i nubifragi, i cataclismi, le inondazioni, i tornadi, le bolle d’acqua sono grandi e devastanti, e più i nomi loro attribuiti sono gentili e graziosi. A contendersi il primato in deceduti e abitazioni distrutte o spostate di qualche centinaio di metri , o scoperchiate sono rimaste Katrina – di un paio di anni fa – e Irma , la più recente. Irma, come l’esilarante film di Billy Wilder del 1963 , tratto dal musical francese Irma la Douce , ed in cui Jack Lemmon e Shirlay MacLaine hanno fatto sbellicare dalle risate il mondo intero .Ci vuole più coraggio che fantasia per chiamare così uno tsunami. Fatico a comprendere anche tirando in ballo i riti propiziatori, gli esorcismi, la superstizione, caratteristice che negli multietnici e protestanti USA abbondano. 

Lo tsunami sulla stagione 2017/2018 : è una linea di tendenza chiara da tempo. A turno, i suoi effetti toccano tutti – intendo persone fisiche e società. Ogni volta facciamo finta – con maggiore o minore efficacia :saper fingere è un mestiere! – di sorprenderci come se i prodromi non ci fossero già tutti da anni : società che chiudono, altre che si fondonono trasformano prima morendo e poi risorgendo, giocatori e coachs che – per età, dinamiche di mercato, scelte di vita – scendono di categoria anche di molto- procuratori che assistono assecondando i  passaggi in modo naturale  li indirizzano per ragioni meno nobili e speculative, la federazione che assiste e – tanto per non stare con le mani in mano- piuttosto che guadagnarsi e meritarsi il ruolo occupandosi dii cose serie , lo fa moltiplicando i passaggi burocratici, quelli che servono a giustificare ruoli e posti inutili e dei quali nessuno avverte la necessità. I cambiamenti regolamentari appaiono ispirati da questa logica, se così si può chiamare. Morale?: un inizio di stagione più inquinato che mai da disturbi reali prima che formali. Intendo dire che, pur essendo probabilmente tutto rispettoso e contemplato da dalle norme, sono il buon senso e l’utilità pratica ad essere lesi. Per non dire della funzione sociale e formativa dello sport. A chi giovano squadre e società di prima serie – obbligate dai regolamenti a disporre di un settore giovanile, però non disponibili a dedicargli il tempo , le energie e risorse per costruirlo, con la perseveranza e pazienza che ciò richiede – per cui ripiegano in una effettiva desertificazione del territorio, ammantato dalla ipocrita asserzione che ciò sarebbe per il bene dei ragazzi – a chi giovano ripescaggi a dir poco arditi e velleitari, o – peggio- ingaggi di giocatori di categoria palesemente fuori portata dal resto del campionato, per non parlare della girandola di stranieri, comunitari o no che siano ? La domanda – ingenua , stupida , retorica o intelligente che sia chiede una risposta a chiunque voglia e sappia darla. E’ fuori discussione che i campionati saranno uno tsunami, magari a favore anche dello spettacolo, del gioco. Alla fine conteremo i sopravvissuti e i caduti. Intanto per quanto ci riguarda direttamente ci tocca registrare: la momentaneamente interrotta – almeno in parte – collaborazione con Gemona, la accresciuta e rafforzata collaborazione con Tricesimo, Feletto, Tolmezzo.

l’exploit nel minibasket : ci puntiamo da anni, dandoci però sempre appuntamento a quello successivo. Fn qui abbiamo registrato con soddisfazione i risultati di una crescita fisiologica, costante , ma non di più. D’altronde a Tarcento, nascono 30 bambini maschi e 30 femmine ogni anno, negli ultimi tr se ne sono iscritti a basket una quindicina – il 50 % percentualmente. Considerando gli altri sport, individuali o di squadra, gli altri hobby, la playstation e il divano, non è facile fare di più. Ma quest’anno, il martedì’ e il giovedì in palazzetto dalle 16.30 alle 17.30 regnano un brulichio ed un vociare infernale che riempie tutti di gioia e buonumore oltre che rompere i timpani. Per la prima volta abbiamo aperto le iscrizioni ai bimbi dell’ultimo anno delle scuole materne, ma non è solo la classe 20012 ad aver generato il boom, si sono e si stanno ancora iscrivendo ragazzi di qualche anno in più, di Tarcento e dei paesi limitrofi, che vengono – lasciandoli- da altri sport o dall’ozio non più tollerato da loro e dai genitori. La soddisfazione è tanta, l’obiettivo di un vivaio giovanile tutto nostro non è più solo un miraggio ma prende forma e consistenza. Genera anche qualche problema: tanti bimbi, con 2/3 istruttori contemporaneamente nello stesso spazio non sono compatibili : non migliorano coloro che hanno già uno o due anni di minibasket in corpo- gli scoiattoli e gli aquilotti- non si forma chi è alle prime armi- i puffi , i pulcini. Pensiamo a soluzioni nuove e idonee, a risposte progressive. Entro fine mese riuniremo le famiglie per presentare loro una proposta articolata, raccogliere le impressioni, osservazioni, assumere le decisioni migliori con il più ampio consenso.

Il settore giovanile gira bene e ha molte potenzialità di crescita e miglioramento: la breve preparazione estiva, le poche amichevoli, i tre tornei, non sono banco di prova esaustivo, sufficiente e tempestivo. Tempo al tempo. Siamo in attesa dei calendari e delle formule dei campionati , poi vedremo. Ma l’inizio è stato incoraggiante. Almeno fin qui. U14 comincia ad essere una squadra, recupera i deficit nei fondamentali, gli allenamenti non sono più pretesto per ritrovo da evasione e sfogo ormonale, in partita la palla gira,, c’è un barlume di azione concertata se non proprio di schema, rimane qualche residuo di individualismo narcisista ma nulla a che vedere con lo scempio dello scorso anno. I progetti U16 2001 e U18 Alto Friuli, vedono i gruppi crescere nella amalgama delle diverse provenienze, consolidare un clima di serenità e benessere dei ragazzi, una relazione costante e costruttiva tra società e famiglie. Sul piano strettamente tecnico e agonistico le necessità di miglioramento sono evidenti ma lo sono pure i margini per ottenerlo. Pertanto l’obiettivo di un buon piazzamento nelle posizioni alte delle classifiche di campionato per l’accesso dopo l’andata al girone gold si conferma alla portata. Anche qui, una volta acquisiti i calendari definitivi, saranno convocati gli incontri con le famiglie.

Progetto “ Valtorre” : i play off sono obiettivo credibile: è molto più di un progetto, è il preludio della fusione tra due società. Scaramanzia e buon senso vorrebbero che dopo la sola prima di campionato si fosse più prudenti. Sarà un campionato – quello della serie D – dalle molte sorprese. Pur avendo vinto, da Portogruarosono rientrato con la impressione che la ripescata U18 darà filo da torcere a molte squadre, anche utilizzando l’effetto sorpresa, non solo Sacile ed Aviano sono due corazzate, è un campionato che nasconde – in ogni compagine – possibili insidie. Mai come questa volta i bilanci e le somme andranno fatti alla fine. Però una società ed un Pres. Non possono iniziare un percorso senza un obiettivo. Questo è il nostro obiettivo di oggi, monitoreremo la situazione e – se necessario – apporteremo le correzioni del caso. Ad oggi con soddisfazione riconosciamo che i tre nodi sono stati risolti con successo: l’amalgama tra società diverse c’è , la carenza di lunghi si è superata e risolta, la panchina lunga non è un limite ma una risorsa , il coinvolgimento dei giovani – in allenamento ma non solo – funziona.

Basket ma non solo : un po’ perché parte dei nostri obiettivi tecnico/agonistici, un po’ per politica di sponsorschip, quest’anno la attenzione al benessere psico-fisico dei ragazzi, degli atleti e dello staff tecnico/dirigenziale, vivranno un considerevole salto di qualità. E ‘ nostra intenzione integrare e migliorare le attrezzature della palestra e – almeno a partire da U14 fino alla prima squadra , passando per tutte le giovanili- predisporre un training fisico atletico personalizzato per ogni ragazzo/atleta. La palestra avrà un responsabile tecnico/organizzativo e un trainer che lavorerà assieme ai colleghi e al fisioterapista , chiamato ad intervenire non solo per casi patologici o emergenziali ma anche in forma preventiva e formativa. Ciò sarà meglio realizzato se la Regione accoglierà e finanzierà almeno in parte il progetto appena inoltrato alla competente Direzione regionale.. Comunque, la parte più didattica e culturale dl progetto sarà attuata in forza della collaborazione /sponsorschip con Coop 3.0.

Procede il risanamento finanziario e pure il rafforzamento, ricambio organizzativo/dirigenziale e gestionale : abbiamo iniziato a mettere i conti in ordine lo scorso anno. Un buon pezzo di strada è già stato fatto, questo esercizio appena iniziato è chiamato a toccare il traguardo. Colgo l’occasione per una preisare urbi et orbi: alcuni genitori – fortunatamente pochi – in modo poco urbanomi hanno fatto notare lo scalino – a loro dire elevato – apportato alle rette dei corsi. Come quello della legge Fornero alla età per la pensione. Ho risposto che lo scalino sarebbe tale perché fino allo scorso anno la retta era un regalo. E i regali si ricevono ma non si pretendono da che mondo è mondo. E – per quanto ci riguarda si fanno se e quando si può, per anni si è potuto ma non si può più. Inoltre ho evidenziato la contraddizione tra le aspettative crescenti di servizi di maggiore qualità e di bassi costi. A mio parere – la risposta più eloquente e significativa è la posizione attuale degli sponsor. In passato il modo più o meno elegante al quale ricorrevano gli sponsor per declinare l’invito- richiesta era: “se lo dò a voi poi mi tocca darlo a tutti, quindi nessuna sponsorizzazione , oppure una mancia con la raccomandazione a tenerla occulta senza dare visibilità con loghi o striscioni. Successivamente il diniego si è fatto quasi terrorismo : “ non possiamo rischiare una ispezione della Agenzia delle Entrate per fatture in quel mondo considerate a torto sempre almeno sospette” Ora il diniego è quasi una lezione di economia e/o di educazione civica: “ … la nostra azienda produce acciaierie , laminatoi, prosciutti, fabbrica ponti, strade , condomini, Non centra nulla con lo sport, men che meno con il basket, ma siccome avvertiamo la responsabilità sociale di fare qualcosa per l territorio e per i giovani, vi diamo una mano pur sapendo che ciò non ci aiuterà a vendere nessun prodotto in più – ma questo qui non interessa lo facciamo per altri motivi, però voi di vostro cosa mettete? A me questa pare una posizione non strumentale né una scappatoia, ma molto seria, responsabile, istruttiva ed educativa. Allora è bene sapere che i ricavi della società sono dati da tre voci: tesseramento, rette per i corsi, autofinanziamento – bar, lotterie , biglietteria. Finora gli sponsor sono stati utilizzati per calmierare i costi delle rette e dei rimborsi ai tecnici. Qualora dovessimo sommare tutti i costi di un corso: tesseramento federale obbligatorio, assicurazione integrativa, tasse campionato, visita medica, divisa e abbigliamento (la sola voce in cui scendendo di livello si può risparmiare un minimo , non di più) , rimborsi spese vive ai tecnici, e li dividessimo per il numero di atleti d una squadra / corso, le rette sarebbero almeno il doppio di quelle applicate. Ma di ciò e di molto altro potremo parlare nella assemblea dei soci che sarà tra poco convocata per approvare i resoconti finanziari e i programmi delle attività. ( at)