Società, Tarcento Basket

ASTROLABIO

17190491_660708847450832_140027732495701027_n

Mi ha sempre affascinato – nei disegni, nella forma, nel nome e per l’uso – questo antichissimo strumento atto a misurare la distanza tra le stelle e i pianeti. Forse anche per questo , da studente, leggevo con costanza la rivista – di dibattito culturale e filosofico – che così si chiama e per questo – quando preso dalle frequenti manie di grandezza – appena eletto presidente regionale delle ACLI , ai primi anni ’80, ebbi la sciagurata idea di organizzare la prima festa regionale delle ACLI, che si tenne ai Rizzi di Udine e che fu chiamata, appunto Astrolabio.

Qui, ora, riprendo in mano ancora l’astrolabio per misurare le stelle e i pianeti del Tarcento Basket, la loro distanza e la luce della loro orbita

Prima squadra : dopo le non infrequenti delusioni della regular season in piena poule retrocessione detta – più volgarmente ma pure chiaramente “ lotta per la salvezza “ i ragazzi ci offrono più di un segno di evidente riscatto. Ripeto qui ciò che ho detto ai ragazzi e allo staff ad inizio play out : non sono mai riuscito a lavorare privo di un obiettivo, di una meta da raggiungere, chiara e dichiarata, possibilmente condivisa comunque consapevolmente e responsabilmente assunta ed annunciata , per chiarezza quantomeno. Ad inizio anno- quando ancora ci si conosceva poco – da qualche parte ci e mi deve essere scappato un play off. Forse ci siamo sopravvalutati, sicuramente abbiamo sottovalutato gli avversari, ci sono stati diversi incidenti di percorso con correlate defezioni, la panchina si è assotigliata. Fatto sta che ai play off non siamo arrivati. Pace ora , acqua passata. Le sorprese non terminano qui né si riducono a noi: basti guardare a Humus Sacile e a Casarsa. A conferma che dopo la regular season , inizia un nuovo campionato. Fatto ancora di capacità, abnegazione, fisicità ed ossigeno nei polmoni e forza nelle gambe, talento , precisione nel tiro, ma molto di più in saldezza di nervi, chiarezza di idee, ossigeno al cervello, rispetto delle individualità ma forte attenzione al gioco di squadra. Nella seconda fase , come sempre conta molto il quintetto in campo, ma contano moltissimo anche la panchina, il coach, l’incoraggiamento del pubblico, in casa ed in trasferta, la voglia e la fame di successo, di farcela.

I ragazzi hanno iniziato a voltare pagina in casa con Grado – robusto e coriaceo, un po’ raccogliticcio, ma come noi e come gli altri, e con alcuni giocatori di peso in tutti i sensi. Bel successo che ha fatto bene al morale e alla classifica. Non per nulla il brain storming lo abbiamo tenuto in ufficio dopo il terzo tempo con i gradesi. Li ci siamo chiariti . Press e coach hanno parlato come sempre la stessa lingua. Il Press ha chiesto di risparmiarci lo stress e la umiliazione di una categoria ancora più sgangherata della già sgangherata D regionale Il coach ha sottolineato la maggiore serenità del momento ha dichiarato che dopo mesi di una squadra spesso “inguardabile” finalmente vede un gruppo , un gioco ed una squadra in cui si riconosce. Ha detto di voler fare di questa fase un bel momento di crescita collettiva ed individuale , gratificante e divertente e ha chiesto la condivisione che è stata data. Dopo di che c’è stato lo stop Kontovel nello storico bunker della minoranza. Uno stop che ci stava, ci è stato tutto, in qualche modo messo in conto, reso forse meno amaro dalla cordialità con cui ci hanno accolto i tanti amici che da sempre abbiamo da quelle parti, Marko e Borut Ban in primis. Non a caso hanno tenuto ad apprezzare per l’intera serata la posizione da noi assunta sulla vicenda Feletto Latisana. Per stare ancora sul Carso ed in area giuliana, ieri sera c’è stata la pronta ripresa e il repentino riscatto ai danni del Santos così scavalcato in classifica, impresa ancora più meritoria perché – a causa delle molte assenze per infortuni, malattie.. , Tarcento ha giocato per l’intera partita in 5 contro una panchina molto lunga, dettaglio non a caso rumorosamente sottolineato dall’incredulo pubblico locale.

I nostri eroi la prossima domenica 26 come sempre alle 18.30, in palazzetto in casa di fronte ai propri sostenitori e contro la tosta e coriacea Alba Cormons sono chiamati a dimostrare se si è trattato di un fuoco di paglia oppure se la svolta c’è stata, chiara ed irreversibile, per quanto ogni partita faccia storia a sé.

Gli Scoiattoli ed il minibasket: qui il risultato non conta e non fa testo. Contano – e tanto- la dedizione, la costanza , i miglioramenti graduali e progressivi , i primi rudimenti di tecnica , palleggio, tiro, smarcamento, le piccole astuzie, la capacità di stare in campo, di vincere le emozioni, la pressione degli spalti gremiti, la resistenza ai primi contatti fisici non sempre soft, la gioia di divertirsi , vincendo e giocando, la voglia e la resistenza di reggere – oltre agli allenamenti – un campionato. Direi che ci siamo , con i bimbi e i sempre più coinvolti genitori.Se il buon giorno si vede dal mattino…..

UNDER13: con gli ormai noti alti e bassi, prosegue il lento ma incoraggiante cammino verso un miglioramento costante nel gioco individuale e – ahimè molto meno – di squadra, alti e bassi però appunto, per cui – per fare un solo esempio- se finalmente si è capito che – a saperlo usare – il tabellone è il primo e maggiore amico ed alleato, ora siamo alla fase in cui da capire è che se al tabellone ci vai con una cannonata, esso diventa il peggiore avversario. Ancora alcune cose aspetti, per me incomprensibili. Forse , a chiarirli, più che i ragazzi dovrebbero essere i coach. A random: è importante o non frega nulla mettere a segno già la palla alta e le rimesse. L’impressione a bordo campo è che se va dritta bene altrimenti si vive lo stesso. Diciamo che come segnale di voglia di vincere non è il massimo. Eppoi, se in penetrazione non passi nemmeno a morire perché gli avversari proteggono il canestro con la muraglia cinese e non passa nemmeno uno spillo, uno straccio di tiro da fuori area siamo in grado di farlo ? Vagheggio io perché questi accorgimenti son prematuri per una imberbe U13? Potrebbe pure essere ma se devo stare agli avversari dico che ci ho azzeccato eccome ! Per cui continuo : se gli avversari ci infilano con una grandine di canestri , liberando a turno sempre uno dei 2/3 mezzi lunghi, facendolo trovare sempre pronto e libero sotto canestro, passandogli la palla che anche senza elevazione va inesorabile a trafiggere la retina, è troppo chiedere un accorgimento nelle marcature, nei raddoppi ? Ecco fatta la storia delle ultime due partite, Entrambe perse , non giocando nemmeno da far schifo. Ma questo fa ancora più male. Non c’è nulla da dire sugli oltre 100 punti subiti a San daniele contro quelli che non per nulla si chiamano bull dogs, sono bravi, forti e basta, poi se madre natura li ha fatti pure alti e robusti è merito loro e non colpa nostra. Ma santo Iddio, almeno fare finta di provarci a contenere i danni. Molto da dire, invece, sui 60 punti presi da Tolmezzo, partita del tutto alla portata e da vincere. Ecco, questo è il punto o uno dei punti: pare che vincere sia una maledizione dalla quale guardarsi, una variabile del tutto indipendente, una eventualità secondaria. Anche con il supporto del corso motivazionale stiamo cercando di correggere la rotta. Staremo a vedere.

UNDER15: ormai è fatta , ma il danno del doppio campionato si sta rivelando un azzardo molto letale. I ragazzi per un motivo o per l’altro sono in perenne giro turistico per la regione , escono da una partita ed entrano in un’altra, subiscono una scoppola dietro l’altra , palesando limiti ed errori che solo un allenamento intenso e mirato potrebbe correggere , ma per farlo servirebbero la organizzazione e i tempi che la scelta del doppio campionato ha compromesso. Chi è causa del suo mal……

UNDER16: influenze, malanni di stagione, gite scolastiche, prove e verifiche di fine anno, doppi allenamenti e partite, qualche infortunio un po’ più grave del solito, stanno insidiando la solidità del gruppo, peraltro di recente incrinato pure dai ricorrenti malumori e dissapori già conosciuti in passato. Stiamo stringendo i denti e affrontando la fase emergenziale come meglio è possibile. Domenica scorsa la bella ed eloquente vittoria in casa con il forte Codroipo, ha galvanizzato le truppe. Non ci resta che sperare che ciò aiuti la difficile trasferta a Trieste domenica prossima, quando però se l’infermeria non ci restituisce qualcuno, non si dice che si parte già perdenti ma si fa presente che sarà molto dura.

STAFF E PROGRAMMI: sempre domenica pomeriggio, prima della partita della prima squadra, ci sarà in sede la riunione di staff, tra dirigenti e tecnici, per programmare le scelte relative al prossimo anno, anche per confezionare le proposte da sottoporre alle società.