Società, Tarcento Basket

LEGGERI COME UNA RONDINE ,NON COME UNA PIUMA (cit. Paul Valery)

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La coda dei campionati – Il punto del Pres

Domenica 11 giugno, di full basket come spesso. Dalla mattina presto a Tarcento in Palazzetto per il 4th round del torneo Adriatic League, organizzato dalla Federazioni Basket Slovena in collaborazione con quelle del FVG e Veneto , giunto alla seconda edizione , riservato ai migliori team U15, tra i quali il nostro che ha ben figurato lo scorso anno, vinto l’ultima frazione quest’anno e fatto discretamente nelle altre. Appena terminato il torneo e salutato i ragazzi e le famiglie italiani e sloveni, mi sono piombato in auto per raggiungere di di corsa Rorai Grande, dove – organizzato dal blog social/news YOUBASKET – si teneva la prima edizione di ALL STAR GAME. Scelti con criteri un po’ grillini/pentastellati , cioè votati dalla rete, vi hanno partecipato il nostro attuale Andrea Moznich e tanti ex . Per dire solo di alcuni: Stefano Tomat, Fabio Gozzi, Luca Clemente, Alberto Sandrini, Gabriele Bellina, Federico Ellero. Gli amici- su entrambe i fronti- quello udinese e quello pordenonese – erano davvero tanti: Diego Lucas, Pozzi, Lollo, Andrea Londero, Galli, Antoniolli, Bovolenta, Freschi senjor e junior , i coachs Di Leo, Andreotti, Di Stefano, Breciarolli. Inoltre i dirigenti e amici Giovanni Adami e Francesco Maiorana. Per non dire della stampa : Federico Bigotto, Massimo Fontanini, Elena Barbaro. Insomma, anche se stanco, le ragioni per esserci erano tante e profonde

Comunque … a proposito di …. “ vecchi “ … amici il primo che incontro, mi dà un cordialissimo benvenuto è niente popò di meno che Francesco Rizzetto.

Un giocatore e ragazzo che ho sempre ammirato moltissimo, per la serietà, la dedizione messe in campo , per lo stile cameratesco, per la forte motivazione , la chiarezza di propositi ed obiettivi , che l’hanno portato a dare il massimo nel basket, senza sacrificare di un giorno il compimento degli studi.

Insomma un modello, per fortuna non l’unico nel basket , ma certo uno dei migliori. Così, un po’ trafelato come ogni volta che ci vado, arrivo alla rintanata e nascosta Palestra di Rorai, miracolosamente trovo un parcheggio, scendo e faccio per entrare in un palazzetto già stracolmo di amatori, pubblico e rovente per la temperatura ed il tifo. Varco la porta quasi sbatto contro Riz con in mano un pacco di t-shirt gialle celebrative dell’evento. Mi saluta per primo con il suo sorriso accattivante e disarmante assieme . Mi fa – stupito piacevolmente – di vedermi a Rorai : “ Ciao… anche tu qui, !.. come stai. ? E’ una vita che non ci vediamo . Non riesco a rispondere in tempo che Riz già fa “ Sai .. sono qui a dare una mano ai ragazzi” Si – mi inserisco- hanno fatto una gran cosa, sono stati davvero molto bravi, anche io sono qui per loro e per salutare e sostenere tanti amici equamente distribuiti in tutti i gruppi e squadre. Tiferò per tutti, come sempre in questi casi. Prima di lasciarmi e darmi appuntamento per il dopo-partita , mi racconta i suoi ultimi mesi di studente,  giocatore a Caorle in CGOLD , dove l’avevo lasciato lo scorso anno ,la laurea poi il lavoro divenuto incompatibile con l’impegno tosto in una CGOLD ambiziosa come Caorle.

Per farla breve e venire al dunque , alle 23.00 me ne rientravo felice ed appagato da Rorai, che non è proprio dietro casa e pensando alla bella giornata che andava a termine, m’è venuto in mente questo aforisma – bello, musicale e significativo – del filosofo, poeta e scrittore francese Paul Valery. Con le sue parole apro le ultime personali riflessioni sull’anno sportivo appena concluso.

Esse dicono molto bene dello stile per vincere e convincere : prendere sempre le cose – tutte – in modo molto serio , consapevole, responsabile ma possibilmente pure lieve, magari con ironia e leggerezza. Volare e perseguire un obiettivo , anche un sogno se bello e positivo. Ma bisogna farlo in modo sicuro, come la rondine e non in balia delle correnti d’aria come nel caso di una piuma svolazzante.

Questo il senso della metafora che Valery ci consegna

E questo è pure il groviglio di emozioni e pensieri che mi lasciano la domenica di Adriatic League e quella di All Star Game.

 

Darwinismo e basket : a pensarci bene, i problemi che, solitamente le società di basket – e forse non solo – affrontano in questa stagione dell’ anno, centrano molto con la fisiologica e naturale evoluzione della specie. Non nella forma deteriore che ha connotato il termine, quella di razzismo. Però:

  1. ci sono due periodi basilari nella evoluzione dei giovani e adolescenti; guarda caso coincidono con il compimento di un periodo degli studi- quello di base prima, quello secondario dopo. A quel termine i ragazzi , se molto appassionati di basket e se legati al gruppo, continuano nelle giovanili o approdano ad una prima squadra magari da junior. Altrimenti , inizia una lunga estenuante , contagiosa fase di afasia che inesorabilmente porta a progressivi abbandoni con reciproche accuse di responsabilità. A ciò , si aggiunge il corollario di protagonismo delle famiglia che ostenta una gerarchia di priorità legittima ma spesso molto discutibile anche pensando al bene dei ragazzi.
  2. La letteratura della organizzazione aziendale e della dottrina economica , definirebbe questa la domanda. Veniamo allora alla offerta: gli obiettivi e programmi della società e il tenore degli staff tecnici . In Tarcento Basket, i primi sono chiari da tempo e riassunti nella spesso ripresa e richiamata ripartenza, i secondi sono conseguenti . il mix più elevato possibile di esperienza, carisma, talento, competitività, con motivazione, passione , dedizione , disponibilità giovanili alle prime o quasi armi. Coordinare tutto ciò nel modo migliore , per individuare nel proprio vivaio gli autentici talenti, farli crescere e portarli al più alto livello per loro possibile , senza perdere nessuno per strada , o perdendone pochi è il compito precipuo , la missione della società. A volte ci si riesce a volte no. Per ogni buon conto , questa è la ragione per la quale – dopo la dolorosa rinuncia alla CGOLD e ripartenza dalla D regionale , abbiamo deciso di chiedere a coach Andriola di rimanere. A più di uno è sembrato uno spreco, una scelta eccessiva, ma aveva l’obiettivo di guidare alla crescita anche uno staff di tecnici e coach interno, che Tarcento non ha mai avuto se non nei primi anni della sua storia. Ma questa è anche la ragione per la quale Alessio Bettarini- dopo 8 anni di ottimo lavoro a Tarcento nel minibasket e nelle giovanili – avendo compiuto gli studi ed investito tempo e denaro nella formazione in scienze motorie e in coaching, ricevuta una allettante offerta pluriennale da una giovane società del pordenonese , come e per scelta di vita ha dovuto accettare. Bongrè, malgrè.

 

L’unione fa la forza ? Solo se trasparente e virtuosa , altrimenti crea problemi, è una fregatura : dall’inizio di quest’anno almeno – quando parlo e scrivo- avverto una responsabilità non nuova ma accresciuta- : farlo anche a nome delle società in partnerschip con noi : Tricesimo, Gemona, Tolmezzo e ora pure Felletto. Almeno per quanto attiene ai magnifici ragazzi, là tesserati e che giocano in prestito da noi. Non è facile, il rischio di invasione di campo è alto, ma trovo coerente e responsabile farsene carico. E’ noto quanto difficili siano le collaborazioni tra società e dure da vincere le resistenze di campanile, le gelosie , le primogeniture, le ambizioni, le interdizioni, i rancori incrostatisi, le sovrapposizioni, le difficoltà anche solo oggettive. Ma è altrettanto noto che non ci sono alternative, soprattutto in provincia , dove : massa critica , carenza di sponsor, ottimizzazione nell’utilizzo degli impianti, andamento demografico e conseguentemente calo di giocatori, impongono l’andare oltre la concorrenza senza limiti e le utili sinergie. Elementari condizioni perché ciò sia votato al successo sono: trasparenza, limpidezza, onestà, non privilegiare la soluzione di riserva ma cercare sempre con tenacia e pazienza quella più utile alla causa della collaborazione. Sembra quasi l’ABC. Eppure sono così difficile da ottenere e una volta ottenute da conservare perché il risultato è sempre incerto e precario. Un breve aggiornamento :

  1. Tricesimo: grazie ad Adriano Zanchetta, saluti e buon lavoro a Miguel Velasco. La società ha appena celebrato l’ assemblea che ha rinnovato la dirigenza. Ricambio annunciato e fisiologico. Il nuovo Press. di Tricesimo- oltre che già giocatore di basket- è un caro amico personale , da tempo ci confrontiamo con regolarità, trovandoci spesso d’accordo, assieme coltiviamo un progetto ambizioso di consolidamento e crescita della nostra collaborazione e di evoluzione verso obiettivi più avanzati .
  2. Gemona: grazie ad Enrico Di Doi, che dopo due anni di fruttuosa collaborazione nella conduzione di giovanili in partnerschip, torna alla casa madre per allenare una squadra giovanile locale. Da tempo Gemona dichiara che la sua prima squadra non intende andare oltre ad una quasi autogestita Che l’intenzione sia rimasta questa ovvero che sia mutata è necessario gestirla con l’attenzione di non renderla contraddittoria con il progetto comune e sempre condiviso . La CGOLD di Tarcento era ricca di autentici talenti, naturali e coltivati – Munini, Bellina, Vidani, Accardo, Gaspardo, Baccino,Barazzuti, Bonoli, Antena, per fare solo alcuni nomi – bene: tutti sono approdati alla prima squadra , anche di seria A e B nazionali, una volta portate a termine con successo e positivamente la formazione e crescita naturali nelle giovanili.
  3. Tolmezzo: persevera nell’assicurare alla collaborazione giovani che al talento aggiungono preziosissimi senso di appartenenza, spirito di corpo, dedizione , tenacia , resistenza, lealtà ed amicizia vere. Cioè sono carnici dock, e per non mollare – vista anche la fatica logistica alla quale si sottopongono- si garantiscono pure la continuità . Più esemplari di così !

Comprensibilmente – dopo aver collaborato a lungo con San Daniele, Gemona, Tarcento, Tricesimo, per il prossimo anno Tolmezzo aspira ad essere titolare e sede di una squadra giovanile. Tutte le società hanno trovato la richiesta giustificata , condivisibile e ora stanno dialogando con le famiglie e i ragazzi per renderla percorribile alle migliori condizioni possibili.

4. Feletto : arrivato ultimo e a lavori in corso ma con dote pesante. La società degli storici amici Gallai e Plaino, pur avendo vinto il campionato dello scorso anno e non sempre giocando con il primo quintetto, il prossimo anno rinuncia alla Under16 elite. La scelta è fatta in piena autonomia per ragioni logistiche – organizzative proprie. Si è proposta per una collaborazione. Compatibilmente con gli accordi già intercorsi con le società del già avviato progetto pedemontana, ben volentieri abbiamo aderito e stiamo lavorando per attuare quello che si chiamerà : progetto 2002., che – a detta di tuttideve essere competitivo e pluriennale

Avremmo voluto essere più precisi e completi ma il cantiere è aperto e lavori sono in corso. Vi terremo aggiornati. ( AT)