Società

NO A SCORCIATOIE. UNA SOLA STRADA: CRESCITA, CAMBIAMENTO, INNOVAZIONE

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Tre incontri – in luoghi diversi – con interlocutori e tematiche molto diversi, ma alla fine – chissà perché ? ne è emerso un ragionamento (sì… un ragionamento, perché come ben rappresentato anche dai servizi fotografici, non si è trattato di 3 comizi o dibattiti accademici, ma di tre incontri informali e confidenziali, alla pari senza barriere gerarchiche) agevolmente sintetizzabile in un solo servizio, una sola narrazione, racconto. Partiamo dall’inizio: venerdì 21, pomeriggio – Eurotech di Amaro dall’amico e sostenitore di Tarcento Basket, Roberto Siagri, con il meglio il gotha dell’imprenditoria innovativa ed hight tech dell’Alto Friuli.

Qui si correva un rischio, a maggior ragione dopo l’intervista concessa al Messaggero Veneto in cui Morando anticipava il senso del suo intervento. Come è noto e comprensibilmente i territori montani da sempre rivendicano agevolazioni, compensazione dei maggiori svantaggi e rischi che l’impresa montana incontra e deve superare rispetto a quella non montana. Il timore della inefficacia delle contribuzioni a pioggia e delle cattedrali nel deserto da tempo ha orientato la politica verso forme più selettive. Tra queste la fiscalità di vantaggio è la più recente, invocata e condivisa. È il modo più elegante ed efficace per andare oltre i piagnistei , la richiesta di interventi non ammessi dalle direttive europee perché lesivi della concorrenza e vissuti come privilegi dai territori non montani. Il rischio che la discissione prendesse questa piega oggettivamente c’era, io avevo messo in guardia Morando, che come sempre e più di sempre è salito in Alto Friuli, preparato diligentemente, pronto , attento ad ascoltare ma pure a dire la sua senza reticenze e diplomazie inutili, ipocrite e perditempo.

Invece va detto e riconosciuto che – a partire dal saluto e intervento di apertura del Sindaco, Francesco Brollo, agli interventi approfonditi dello stesso Siagri, di Chiara Mio, ordinario ad Economia a Venezia e Presidente di Friuladria Credite Agricole, c’è stata molta prudenza ed attenzione nell’evitare la rivendicazione di misure ad hoc, dal sapore del privilegio o peggio dell’assistenziale. Non che siano mancati interventi – anche pesanti e polemici – per lamentare le grandi difficoltà e i tanti disagi che incontrano gli imprenditori carnici, accerchiati da altri paesi della stessa UE dove tutto costa meno e dove ci sono maggiori tutele e protezioni. Comunque in estrema sintesi il senso della ventina di imprenditori intervenuti- fisicamente e con la parola – è questo:

  1. se la stessa costituzione afferma e riconosce che la montagna va preservata e ricompensata per i suoi indubbi svantaggi oggettivi e di status, ciò deve portare a politiche conseguenti;
  2. anni di provvedimenti assistenzialistici si sono rivelati uno spreco e inefficaci, cioè non risolutivi dei problemi che avrebbero dovuto risolvere; anzi- e questo è l’aspetto peggiore – hanno alimentato una mentalità assistenziale nelle pubbliche opinioni, contagiando le comunità interessate , le loro organizzazioni sociali, rappresentanze amministrative , l’imprenditoria.
  3. Ciò che si richiede è una politica che risolva i nodi strutturali dello svantaggio, soprattutto nelle infrastrutture , nella viabilità, nei trasporti , nella politica fiscale.
  4. Fondamentale è stato definito l’intervento per la valorizzazione del capitale umano, quindi istruzione e formazione, la presenza in sala di alcuni autorevoli esponenti di , non inficiato da rischi di sostegno assistenziale o privilegiato, potrebbe essere quello di non dirottare tutto il finanziamento del FSE( fondo sociale europeo, oggi in gran parte Perché è importante e dirizzato alle Regioni del mezzogiorno ) ma di ripartirlo con attenzione pure alle Regioni e ai territori montani.
  5. Il ministro Morando ha preso debita nota degli interventi, delle osservazioni, critiche e dei suggerimenti , richiesti, ha confermato che – a suo parere – la zona franca non sarebbe una soluzione opportuna ed efficace , perché difficile da far riconoscere al Parlamento e alla UE , che al riguardo si dovrebbero comunque pronunciare, mentre altro discorso sarebbe una fiscalità di vantaggio, negoziata in un patto/accordo di programma tra Stato e Regione .

 

Perché è importante il congresso del PD? : perché stiamo parlando del partito di maggioranza e che guida il governo del Paese e della Regione. Pertanto , essendo il ministro Morando un esponente molto autorevole di questo partito, se tra l’incontro con gli imprenditori i montagna e quello sulla formazione, ci ha infilato uno sull’ormai imminente congresso del PD, riteniamo qui giusto darne un brevissimo cenno . Anche perché gli argomenti trattati sono gli stessi e all’incontro hanno partecipato diversi sponsor di Tarcento Basket- Idealservice, Lega coop – oltre al vicepresidente del gruppo PD al Senato. Quindi non tradiamo la caratterizzazione apartitica di Tarcento Basket, sancita dal suo stesso statuto oltre che dal buon senso, anzi valorizziamo – occupandoci del futuro dei giovani- la sua missione educativa e sociale . Anche in questo caso, la scelta migliore , più efficace è mettere in fila i concetti in sintesi emersi:

  1. auspicio che dalle elezioni, ora in Francia, poi in Germania ed in Italia, non prevalga l’orientamento anti UE e populista
  2. rendere la politica e le istituzioni capaci di stare al passo con la rapidità – incommensurabilmente accresciuta – delle trasformazioni sociali, economiche e di conseguente orientamento delle pubbliche opinioni.
  3. di conseguenza la prioritaria attenzione alle politiche di equità sociale non va cercata nella conservazione; ci vuole innovazione anche nel welfare per andare oltre la tutela dei privilegi pure qui annidatesi nel tempo e promuovere un futuro decoroso per i giovani;
  4. pertanto le parole d’ordine del PD sono ancora : uguaglianza, innovazione,

Non perdere una generazione: è molto di più del rischio che stiamo già correndo, no solo in Italia, ma soprattutto da noi, dove la resistenza al cambiamento, i privilegi, la mancanza di lavoro sono maggiori che altrove. Di fronte ad una platea di imprenditori, di formatori , di amministratori ma anche di tanti giovani, sabato 22 mattina all’ENAIP , a Pasian di Prato, questi sono stati i temi affrontati in un incontro molto informale , partecipato e sentito, caldo . Anche qui per pillole :

  1. Anni fa ci saremmo interrogati su quale lavoro cercare, nella certezza che la perdita di posti di lavoro causata dalla innovazione e la creazione di nuovo lavoro portato sempre dalla innovazione dà somma zero. Questo è stato a lungo il pensiero degli economisti e dei sociologi che hanno studiato il lavoro e le sue ricadute sulla società, anziani e giovani, e donne in particolare. Tra tutti si sono citati Rifkin e De Masi , che oggi sembrerebbero aver cambiato idea, sostenendo che la innovazione alla fine divora il lavoro.
  2. Tesini- qui più nella sua qualità di fondatore e a lungo Presidente , nonché Amministratore Delegato dell’ENAIP- ha citato i due autori. Morando, però , ha citato una ricca e autorevole ricerca di una Università americana- dove che sosterebbe che per un posto di lavoro perso a causa della innovazione nella impresa manifatturiera se ne creerebbero 1, 2 nuovi nei servizi e 1, 5 in caso di innovazione avanzata
  3. Il lavoro è creato dal mercato e dalle imprese. Questi sono gli attori principali, le politiche pubbliche possono solo favorire e creare le condizioni che facilitano gli attori coinvolti ma non possono sostituirsi ad essi.
  4. Tra queste politiche, quelle più congeniali sono quelle – non a caso – chiamate attive del lavoro, e – tra queste – l0orientamento, l’incontro tra domanda ed offerta, la formazione , l’alternanza scuola lavoro.
  5. Qui molto interessanti , soprattutto per i tanti giovani presenti e coinvolti, gli arricchimenti e le esperienze portate dal giovane imprenditore Dario Melchior, dalla Direttrice Generale di ENAIP FVG Paola Stuparich, dal Procuratore della Agenzia per il Lavoro Giuseppe Gallo.

A cura di ( A.T.)