Società, Tarcento Basket

PAROLA D’ORDINE! STRINGERE I DENTI E FARE QUADRATO

Andriola (1)

Premessa : Tarcento Basket è abituata alle difficoltà improvvise, non cercate men che meno gradite. Riguardino esse la società come entità giuridica astratta o le persone, il che poi di riflesso vuol dire la società. Nel primo caso sono state : rinunce a campionati, penalizzazioni pesanti, defezioni importanti, ispezioni sgradevoli; nel secondo: malattie , infortuni, decessi previsti e/o non di tecnici e dirigenti. Un po’ alla volta ci siamo passati tutti, a partire da me – il Pres – nel febbraio 2011.

Ogni volta Tarcento Basket ha risposto e reagito uscendone più forte. La diversità dei casi ha visto risposte e reazioni diverse : la ripartenza, lo stringersi attorno ad uno di noi, farlo sentire ancora prezioso ed aiutarlo ad esserlo

Insomma si tratta di trovare le giuste motivazioni e parole per motivare la metafora che possa dare senso a un percorso comune condiviso.  

El Cid: Rodrigo Diaz de Vivar, El Campeador per i castigliani, El Cid per i mori che così lo ribattezzarono e combatterono a morte. Molto più che per la storia medioevale e la difesa del cristianesimo dai musulmani , l’eroe spagnolo è celebre o per un film , protagonisti Charlton Esthon e Sophia Loren. I mori riuscirono a uccidere El Campeador in battaglia trafiggendolo con molte frecce. All’ultimo scontro però i castigliani asserragliati nella fortezza di Saragozza, utilizzarono uno stratagemma per vincere la guerra contro gli infedeli invasori. Pensarono – a ragione – che la sola vista di El Campeador avrebbe seminato il terrore e scompaginato le file nemiche . E così fu.Travestirono il corpo defunto del loro comandante, gli misero la corazza, con una astuta e mascherata impalcatura lo misero a cavallo, gli legarono lo stendardo castigliano e , così, al momento dello scontro finale, aperte le porte della fortezza, El Cid esce a cavallo e guida le truppe all’assalto. Alla sola vista di ciò, scompiglio e fuggi fuggi dei mori. Che lo credevano in effetti già morto.

Il nostro head coach Alberto Andriola ad inizio estate ha avuto un brutto incidente: alla guida dello scooter a Pasian di Prato, un’auto gli ha tagliato la strada senza darei la precedenza dovuta, lo ha investito. Numerose le fratture , le contusioni, quelle peggiori al polso e al piede sinistri, al ginocchio destro. Subito ricoverato, si è colta la gravità dell’incidente , immediatamente operato una prima volta , poi altre due , complici ferie estive e ponti, ora è in convalescenza a casa, fisioterapia .. per una ripresa che non si profila brevissima né scontata al 100% come sempre in questi casi che possono riservare sorprese anche dopo molto tempo. Naturalmente non ha ancora ripreso a lavorare nè a scuola né negli altri incarichi tipo quello di haed coach in Tarcento Basket. Ciò nonostante quando gli si è fatta visita – a turno uno di noi- alla compagnia e al conforto sono sempre seguiti l’aggiornamento da parte nostra e i consigli, le indicazioni da parte sua. Senza sollecitazioni , men che meno richieste mi è venuto spontaneo e per me gradito replicare la mia esperienza del 2011, quando il ricovero per ictus prima e poi la lunghissima convalescenza hanno trovato da parte mia in Tarcento Basket- nei suoi ragazzi , nelle famiglie , negli avvenimenti- un supporto essenziale per ricominciare da capo, ricostruire le basi di una nuova vita necessariamente diversa. Le difficoltà sono fisiche e psicologiche. E le sensazioni cambiano ogni istante , per cui non è detto che ciò che ti va bene ora ti vada bene pure in altro momento e viceversa. Servono ambiente e condizioni adatti, disponibilità reciproca. Pertanto con Alberto – fermi restando gli aspetti giuridico formali che lo vedono inevitabilmente ritirato e convalescente mi sono sentito di proporgli questa terapia che prevede una sua assenza fisica ma costante e incombente presenza spirituale attraverso i modi di volta in volta e nei luoghi ritenuti più adatti: incontri occasionali, email, telefonate , video, chat, incursioni improvvise. Sempre nel rispetto dei ritmi della sua ripresa. Per sdrammatizzare un po’ la cosa e non dare l’impressione di una assistenza del tutto disinteressata, come mio solito ho pensato ad una metafora che rendesse l’idea : nella stagione2 017/2018 coach Andriola sarà il nostro El Cid E con questo spirito, Alberto è stato accolto dallo staff e da tutti i ragazzi della prima squadra il 17 settembre per festeggiare dopo l’allenamento il suo compleanno. Alberto è uscito di casa eccezionalmente e per la prima volta – da quando è convalescente è venuto a Tarcento Basket. Qui e ora non parliamo più, la parola va all’ottimo servizio fotografico che riportiamo integralmente e che dice più e meglio di qualsiasi discorso.Si è più festeggiato e “cazzeggiato “ dicono le persone raffinate e bene informate, che parlato di basket. Alberto con la sola autorevole ed esperta presenza , ha trascorso un’ora di distrazione e incoraggiato il roster e il team che se la dovrà vedere in sua assenza: Cristian Martinelli, Gianmaria Guadagni, Devid Noselli, Marco Bragato, Stefano Borghese, Andrea Giacomini, Massimiliano Lauzana, FedericoCascino, Francesco Cascino, Nikola Aleksis, Alessandro Vicentini, Eliso elia Minute, Fabio Del Bianco, Andrea Zuliani. Dirigenti accompagnatori: Vanno Borghese, Leonardo Cascino,assistenti:Massimiliano Degano, Luca Simonaggio, fisioterapista: Lorenzo Aita, assistenza medica: Nino Morgante, Sanirad.

GALLERY

Minibasket: agli aquilotti e scoiattoli una quarantina di bimbi che andranno a formare due squadre nutrite e candidate ai rispettivi campionati , si aggiungeranno i pulcini, cioè i nuovi iscritti di quest’anno. La novità della stagione 20017/18 è che i corsi in collaborazione con le scuole quest’anno saranno rivolti anche ai bimbi dell’ultimo anno delle scuole materne, quindi nati dell’anno 20012. Dai nati a partire dal 2006 fino a quelli del 2012 saranno 800 i bimbi che parteciperanno ai corsi integrativi organizzati nelle scuole pubbliche e parificate. Sempre compatibilmente con le innumerevoli novità che rendono l’avvio di ogni anno scolastico un tormento per tutte le scuole e gli alunni – quest’anno per Tarcento, il cambio di dirigente, che si aggiunge al calvario dei precari e delle vaccinazioni – ai primi di ottobre avranno inizio i corsi in Palazzetto, con il consueto orario 16.30 – 17.30. 

UNDER14: Le cose non sono andate come auspicato, programmato e tentato di fare. La ex U13, la squadra più problematica dello scorso anno, nelle intenzioni avrebbe dovuto integrarsi con altre squadre vicine nel territorio( Tricesimo, Majano, Povoletto , Feletto, Gemona, Fagagna : queste le contattate) per un rimescolamento sensato dei numeri e dei ragazzi. Obiettivo: replicare U13 per i ragazzi che necessitano di una crescita e maturazione a quel livello e selezionare una U14 per i ragazzi in grado di affrontare e reggere a quel campionato. A fine campionato scorso e durante l’estate, abbiamo organizzato più incontri con i ragazzi e le famiglie per condividere l’obiettivo e la scelta. Siamo sempre stati incoraggiati d andare in questa direzione, è parso persino che i ragazzi desiderassero una svolta e un po’ di aria fresca. Per tante ragioni le cose non sono andate così: alcune società non hanno la squadra U13 o U14, altre non hanno i ragazzi disponibili agli spostamenti. Alla fine la cosa si è risolta in un tentativo protrattosi fino a pochi giorni fa , tra noi e Tricesimo. Senza successo perché alla fine ne sarebbero nate due squadre squilibrate : una troppo folta ed una troppo ristretta. Così Tricesimo si è tirata indietro . A noi non è restata altra scelta che imbastire la migliore soluzione possibile per un campionato U14, senza particolari ambizioni, fuori portata , ma nemmeno rinunciatari in partenza. Il gruppo ha già iniziato la preparazione guidato da uno staff del tutto rinnovato e con le migliori intenzioni : coach Leonardo Fiorino, assistente Cescutti Raju e per interventi mirati di preparazione atletica Luca Monopoli, Marco Bragato, Alessandro Vicentini. Dirigenti accompagnatori: Simone Forza e Alessandro Cattivello. ULTIMISSIME: ieri sera il coach di Tricesimo Aristelli da me salutato e come di consueto apostrofato in palestra perché ritenuto il responsabile del mancato connubbio, oltre ad aver negato le sue responsabilità , mi ha aggiornato su ulteriori 2 defezioni dal già ristretto nucleo U14, per cui ha , a ragione ha difeso e insistito sulla scelta poi compiuta. A ‘sto punto difficile dargli torto.

Under16”progetto 2000”: è stato il tormentone di tarda primavera e della intera estate, quello che ci ha preso un’ infinità di incontri, riunioni, liti, abbracci, insulti, ringraziamenti, fatica e sudore; quello che ci ha fatto pagare i prezzi più salati e che si propone come la vera sfida della stagione estiva che va ad iniziare. Troppi i nodi attorno a questa squadra : il mantenimento e salvataggio dei rapporti con Tricesimo ed il suo gruppo , lo scorso anno a dir poco latitante, la infausta rottura dei rapporti con Gemona, la promettente apertura di nuovi rapporti con Feletto, la decisione salomonica di svolgere gli allenamenti a Tricesimo e le partite a Tarcento, titolare formale dell iscrizione al campionato e del tesseramento, il monitoraggio dei nostri talenti da parte di GSA e i difficili equilibri che questo comporta. Staremo a vedere.

E’ nostra intenzione investire il più possibile su questo progetto dal quale potranno nascere tante cose nuove: a partire dai Presidenti sempre presenti: Gallai , Velasco, Tesini ; al coach: Spinacè, agli assistenti: Marco Bragato e Alessandro Degano.

Under18 progetto “Alto Friuli” è l’altra sfida su cui misureremo la stagione sportiva. Anche qui gli obiettivi sono due: rafforzare e fare crescere la collaborazione con l’ottimo Tolmezzo, da sempre culla di grandi talenti e ottimi ragazzi e atleti per dedizione , attaccamento , capacità di reggere alla fatica ; e poi portare tutti coloro che sono effettivamente capaci e disponibili a farlo al traguardo della prima squadra da qui al prossimo anno. Non è roba da poco: tra U16 e U18, sono almeno 6/7 ragazzi.

E’ nata “Valtorre basket : non è , come è apparso , un escamotage della ultima ora. Quello è il pretesto che ha fatto da miccia ad una idea che l’amico Miguel Velasco ed io accarezziamo da anni : rispettando la fisiologia dei tempi di crescita e maturazione ma senza indulgenza verso il conservatorismo, da qui a quando sarà possibile Tarcento Basket e APS Tricesimo propporanno ai loro soci la fusione, almeno fin tanto che i loro vertici saranno questi. Miguel ed io abbiamo le idee chiare e non scherziamo , tantomeno abbiamo tempo da perdere . Casomai a differenziarci sono i modi, lo stile. Ma non il disegno né gli obiettivi. Così a luglio ci siamo visti , guardati in faccia , abbiamo preso atto che per ragioni molto diverse noi e loro ci trovavamo indietro nella formazione della prima squadra, ci siamo interrogati sul senso di trascorrere l’estate a contenderci i pochi atleti che valesse la pena accogliere rimasti liberi e alla ricerca onesta e sincera di accasamento. Quando parlo di ricerca onesta e sincera intendo una cosa molto chiara: non tutti i ragazzi hanno capito bene e fino in fondo cosa vuol dire giocare in una A.S.D. Dicono di averlo capito ma non sono disposti a faticare più di quanto la A.S.D. richieda anche se le pretese sono quelle del professionismo. I più onesti e coerenti, vanno fino in fondo : fanno le valigie , vanno lontano da casa, più o meno: in Veneto i più fortunati; in Toscana , Puglia o Sicilia i meno fortunati; i più disinvolti cercano l’impossibile concettualmente e praticamente : continuare a fare i dilettanti con rimborso da professionista. Una citazione personale voglio fare , perché la merita. Non solo per me è stata una perdita molto dolorosa la scelta di Andrea Moznich di cambiare casacca.Ho cercato fino all’ultimo secondo di evitarla , mi sono arreso solo quando ho capito che Andrea anche stavolta presa una decisione non la avrebbe cambiata per nessun motivo al mondo ,nem meno per un rimborso, moderato o generoso che fosse. Uniche consolazioni : la sua coerenza e la società dove è tornato e dove hanno trovato casa tanti nostri ex atleti. Andrea per diverse ragioni personali, tutte ponderate, legittime e fondate, ha scelto di continuare a giocare da dilettante , sapendo bene però cosa questo significa: Ragioni di tempo ma in parte minore pure di spesa lo hanno spinto a ridurre le distanze . Non si è messo sul mercato e all’asta del migli r offerente, quando ho tentato di fargli cambiare idea , mi ha detto , testualmente “ io rimborsi in una serie Dd non chiedo e non li voglio perché so cosa vuol dire per una società fare la serie D, e quando ho parlato di rimborso oggettivo in senso stretto e non arrotondato, non si è schiodato di un millimetro. Chapeaux! So bene – per averlo già fatto , che se avessi allargato i cordoni della borsa avrei costruito un roster di tutto rispetto. E a quel punto non sarebbe stato necessario costruire Valtorre, ma sarebbe stata una cosa falsa e priva di significato , per la società, per me e nella percezione diffusa, Molto migliore la fatica delle mediazioni tra società diverse – che giustamente il social youbasket  indica come il principale banco di prova della nostra prima squadra, cioè l’amalgama di due mezze squadre diverse, che vengono da diverse storie , esperienze , guide, che la fatica di mendicare sponsor per riconoscere rimborsi privi di giustificazione alcuna. Mi spiace ma abbiamo già dato, trovano chi dà di più? Non mi risulta ma se così fosse mi rallegro e si accomodino pure, ora Tarcento Basket suona e canta una musica diversa e si dà parametri   di valutazione ed obiettivi diversi, abbiamo già dato e – forse – capito la lezione. La prima squadra comunque avrà un ottimo staff , ricco e competente: coach Massimo Spinacè, assistenti Max Degano, Luca Simonaggio ; fisioterapista: Lorenzo Aita Dirigenti accompagnatori: Vanni Borghese, Leonardo Cascino, medici: Olvino Morgante, staff Sanirad. 

O’ vin di misturasi : quando ho cercato di dire la mia sulla classifica elaborata da youbasket , che – secondo la lettura di Miguel – ci darebbe all’ottavo posto, ho detto che quella classifica sarebbe – nella mia lettura – in ordine alfabetico delle società, e , invece , ho insistito e forse stressato sulla necessità della amalgama, così ho ripreso questa espressione in friulano che bene spiega la situazione della prima squadra , ma pure delle giovanili, tranne forse U14, ma U16 sicuramente per l’ingresso nel nucleo storico dei ragazzi di Feletto, e – in minor misura U18 per il più consistente gruppo dei ragazzi di Tolmezzo.

L’ultimo dei fighi o il primo dei sfigai ? Così in bisiaco casereccio hanno tradotto la celeberrima espressione del divo Giulio . Se i giornalisti cercavano di mettere Andreotti in difficoltà sui risultati dei suoi numerosi governi, rispondeva . “ è meglio essere i primi in Africa o gli ultimi in Europa ? Visto l’esodo biblico di questi tempi credo che pure l’arguto e raffinato Andreotti aggiornerebbe il suo repertorio di battute spiritose A ferragosto, come sempre, sono venuti a farmi visita i miei, mia sorella, mio cognato e mio nipote, noto a Tarcento Basket perché play in U16 elite di Falconstar. Contro la corazzata bisiaca abmo giocato in campionato,in amichevoli e tornei, sempre buscandole di parecchio, qualche volta sconfitti con onore. La loro superiorità è evidente , nel campo e nella classifica. Gioco forza abbiamo parlato molto di basket. Per me è statoconsolatorio. Se a ferragosto Matteo non sapeva ancora in quale squadra , in quale campionato avrebbe giocato e con quali compagni, chi lo avrebbe allenato, significa che la supercorazzata Falconstar di Monfalcone non è tanto più organizzata di noi. Direte: ti basta? No ma aiuta a tirare avanti, i confronto serve ed io sono un iper criticoperchè iper autocritico. La aleatorietà della situazione ci ha portati a discutere molto e accesamente sugli obiettivi della prossima stagione. Matteo e Paolo sono attenti e assidui lettori del nostro sito. Sarà per la pace in famiglia per la carenza di altri argomenti – oltre alla caccia – ma ho diversi riscontri sul fatto che i parenti di Doberdò sono molto più informati di e su Tarcento Basket dei tarcentini. Non perché io li favorisca , semplicemente perché seguono meglio e di più il sito. Vabbè che nemo propheta domo sua e che l’erba del vicino è sempre più verde, ma ciò non mi rende felice. Altra citazione in positivo di Andrea Moznich : una sera lo vedo ad allenamento di pessimo umore , gli chiedo cosa avesse , mi risponde che un mio pezzo sul sito non gli era piaciuto. Per timore di mortificarmi ha subito aggiunto“ lascia perdere.. non è nulla .. già passato tutto. Quella sera Andrea con me ha guadagnato tanti punti. Chi ha fatto politica e esercitato a lungo la rappresentanza sa che la critica e il dissenso sono da preferire alla indifferenza e al silenzio. La discussione ferragostana in famiglia si è quindi concentrata su alcuni interrogativi speculari e canonici:

  1. meglio affidarsi ai talenti, agli outsider o al collettivo ?
  2. meglio fare giocare tutti un po’ o dare tanto minutaggio a chi ti fa vincere?
  3. Meglio arrivare primi e poi non riuscire a salire di categoria o accontentarsi di una posizione dignitosa e credibile?
  4. Meglio vincere con giocatori di importazione e forse pure esosi o aspettare con pazienza e tenacia la crescita dei propri giovani?

Le domande sono chiare e precise. Le risposte non sono facili e scontate , soprattutto per chi ha la responsabilità di una scelta . Le giro a tutti voi per una riflessione comune aspettandomi tanti contributi. ( a. t. )