Tarcento Basket

Tra Ronchi ed Eppinger Don Bosco: intervista a Fabio Baccino

fabio baccino

Stavolta ci facciamo aiutare da Fabio Baccino, protagonista di primo piano della panchina lunga del Tarcento Basket, a capire le “notti magiche di Fluidsystem80…. Inseguendo un canestro. Fabio è sempre presente ad ogni allenamento e ad ogni partita a soffrire e gioire assieme ai compagni e a sostenerli moralmente non potendo ancora fare di più, però appena può prende la palla in mano e prova un tiro, a piedi a terra se non è dolorante e se solo sta meglio sulle punte o addirittura in piccola elevazione, oppure a sentirsi con il coach e già a preparare il programma natalizio di recupero accelerato in vista del pieno rientro sicuro per il girone di ritorno.

Fabio, sfortuna pura oppure sei un recidivo degli infortuni?
“Nemmeno per sogno. L’unico incidente, serio sicuramente, è stato 3 anni fa al ginocchio-crociato e menisco, l’ultima stagione a Cervignano. Prima e dopo nulla. Quindi un fulmine a ciel sereno peraltro piuttosto singolare e raro.

Come lo hai vissuto sul piano emotivo – personale?
“Un momento brutissimo. Anche se bisogna uscirne da soli e con l’aiuto di tutti più forti e non più deboli. Deve a suo modo essere una parentesi di vita dalla quale imparare a come stare in gioco anche se ai bordi del campo e non in centro campo, e come apprendere anche dalle sventure altre lezioni ed insegnamenti nello sport e fuori dallo sport, nelle relazioni familiari affettive e con gli amici.

A proposito di sport e amici, come hai sentito la squadra in queste settimane?
Mi sono stati tutti molto vicini, certo in questi mesi i rapporti più stretti sono quelli con i compagni con i quali si fa il viaggio assieme, sia prima salendo poi scendendo, dopo allenamento o gara, si parla .. si commenta.. si fa gruppo.. ci si diverte .. si progetta e si concordano alcun scelte comuni. Ma poi pure con gli altri che trovo arrivato in spogliatoio è subito feeling: Klaus, Gaspa, Fede, i giovani che mi ricordano tanto me alle prime armi in giovanile Snaidero.

Come li hai visti sabato contro Ronchi?
Ma noi abbiamo fatto, come sempre il nostro gioco, la nostra parte. Questo è il nostro vero e maggiore punto di forza: non ci facciamo per il momento dettare schemi e ritmo da nessuno, scendiamo in campo prendendo tutti sul serio senza temere e rispettando rutti, ma chiarendo subito le nostre intenzioni. Siano gli altri a prendere le misure e a starci dietro. Fin che va… , finora è andata, per merito non per culo.. anzi.. con tutti gli infortuni che, come sempre sono una ruota che gira, prima o poi toccano a tutti, a noi sono capitati tanti e tutti assieme. La squadra è cresciuta tantissimo negli ultimi due mesi da inizio campionato ad oggi, Si è creata la chimica quella che fa il gioco di squadra l’amalgama. Sento la responsabilità di aver fatto venire meno una guardia per un lungo tempo, ne hanno risentito i cambi e le rotazioni: abbiamo un ricco carnet di guardie ma ognuno ha propriep peculiarità: chi preferisce il tiro da fuori, vedi bum bum, chi è più disponibile alla penetrazione, vedi Bacccino, chi a stare sotto canestro e costruire le occasioni per il momento buono, vedi Acca e Gaspa. Non è solo questione di propensioni individuali, ma anche di situazioni che di volta in volta si presentano anche a seconda dell’avversario che hai di fronte. Una squadra ricca come la nostra e a buon diritto ambiziosa deve avere la possibilità di mettere in campo sempre e comunque il meglio e ciò che serve. Ma di ciò si occupa ovviamente il coach e lo sta facendo bene ed in modo persino divertente, anche questo aiuta e serve..

Mi stai portando a chiederti del clima e della società, di come ti trovi, di eventuali rimpianti e pentimenti.
“Nessun rimpianto, voglio però ribadire e lo faccio con piacere che sia a Cervignano che all’Ardita mi sono trovato benissimo, sia per le società che per i compagni, con molti ci sentiamo ancora e spesso ed è sempre un grande piacere. Anche a Tarcento si avvete che il basket è considerato sport un po’ elitario e comunque che viene dopo gli altri più poplari. Ma si avverte anche che l’aria sta cambiando. Per quello che facciamo in campo e per le molte iniziative promozionali, come i terzi tempi, la festa di sabato.. in tanti mi chiamano per chiedermi anche di questo. Stiamo seminando molto oggi per raccogliere molto domani.

A Trieste sabato sera contro ii bravi ragazzi dei salesiani sarà un’altra musica… o no?
Certo che no.. si è visto che anche quando giochiamo in campi molto difficili per misure e spazi vinciamo abbondantemente pur contro squadre non facili come a Fagagna, però il problema del Don Bosco è un altro: hanno ottime guardie che vanno subito neutralizzate, piuttosto soffrono i lunghi sotto canestro, ma lì non siamo sguarniti con Smoky.. Clens Federico Bellina, David ma anche per i tiri da fuori dei nostri cecchini c’è molto spazio, staremo a vedere, certo sarà una bella partita.